LA BARRIERA DELLA SOLITUDINE (Where Is Everybody?) **** Primo episodio, scritto benissimo; lo spettatore sente la necessit MEGA provides free cloud storage with convenient and powerful always-on privacy. Claim your free 50GB now! Ampia scelta, piccoli prezzi. Scopri i nostri libri in italiano tra i bestseller del momento, romanzi e gialli, saghe e racconti, libri di cucina e fotografia e tanto. Nel frattempo anche la 'Stella Azzurra' allest. Si hanno in merito notizie di un'amichevole in campo. Da Il Corriere della Sera, 13 agosto 1952. Un articolo di Dino Buzzati. Degna sepoltura 'Per dar loro degna sepoltura si Battaglia di Adua - Le Grandi Battaglie della Storia. La battaglia di Adua fu il momento culminante e decisivo della guerra di Abissinia tra le forze italiane e l'esercito abissino. Gli italiani subirono una pesante sconfitta che pose fine alle ambizioni coloniali sul corno d'Africa. La sconfitta ad Adua non avvenne per caso. All'errore fondamentale di sottovalutare l'avversario, si aggiunsero le decisioni sbagliate assunte nel corso degli eventi. A cura di Giuseppe Bufardeci. Premessa. Ho lavorato tre anni in Etiopia (1. Quel giorno non mi ero informato di quale ricorrenza si trattasse, ma mi sorpresi che tutti coloro che incontravo e mi conoscevano, si prendessero bonariamente, ma anche orgogliosamente, un po. Quando mi misero al corrente della commemorazione, l. Noi italiani, oltre avere rimosso l. Quindi mi rassegnai ogni primo marzo in Etiopia, a . Nel 1. 86. 7 prese parte alla battaglia di Mentana, nel 1. Divenne colonnello nel 1. Fu eletto deputato per la destra storica per sei legislature. Designato nel 1. 89. Africa, nel 1. 89. Eritrea e comandante in capo delle truppe coloniali col grado di maggior generale. Dopo che, il 2. 1 dicembre 1. Arimondi aveva sconfitto i dervisci. Agordat, attacc. La campagna militare fu esageratamente glorificata in Italia, e a Baratieri fu conferita la croce di commendatore dell'Ordine militare di Savoia. Dopo Cassala, la situazione and. L'inizio della campagna nel Tigr. Baratieri, sperando di cogliere l'occasione favorevole per ampliare la colonia Eritrea, passava nel marzo il confine e procedeva all'occupazione di Adigrat, Macall. Tuttavia, dopo Coatit e Senaf. Dopo l'occupazione di Adua, poi, il governo italiano, che aveva acconsentito, se non desiderato, che Baratieri superasse i confini della colonia, insisteva per ragioni di politica interna, dovute al contrasto che opponeva le aspirazioni africane di Crispi alla politica di economie del ministro Sonnino. Era innanzitutto un garibaldino. Una camicia rossa nell. Essere stato uno dei Mille contava eccome e Baratieri a 1. Egli, inoltre, si era portato dietro un. Ma una divisa e una promozione non bastano a essere trasformati in un militare ed, infatti, Baratieri, che si era anche lui buttato in politica, era pi. Il governo di Roma gli lesina i soldi, la colonia deve badare a s. Presenta le dimissioni, probabilmente con la certezza che vengano respinte ed infatti cos. Crispi privatamente gli scrive: . Napoleone faceva la guerra con il denaro dei vinti. Gli vengono promessi al massimo 9. Il governo gli ribadisce due concetti chiari, ma inconciliabili: questione finanziaria, non si spende pi. Baratieri telegrafa che non gli servono pi. Invece di investigare sulla sconfitta e compattarsi contro il nemico, tutto viene insabbiato nella retorica dell. Allora si opta per la soluzione peggiore, tenere la situazione sotto controllo direttamente da Roma con i telegrammi e cos. Non si diventa imperatore d. Il negus Teodoro nel frattempo entrato in conflitto con gli inglesi, viene sconfitto e si suicida. Menelik consolida il suo regno ed inizia una politica di alleanze con le popolazioni limitrofe, i galla e gli egiziani, al tempo padroni del Sudan. Approfitta poi nel 1. Giovanni IV, sconfitto in battaglia dai dervisci sudanesi (oggi si definirebbero dei fondamentalisti islamici africani) per rafforzare ulteriormente il suo potere regionale unendo al suo regno i territori del Tigr. Tra le delegazioni invitate vi era anche quella della Liberia, unico stato indipendente in Africa oltre l. La Liberia era stata inventata da alcune societ. Era una storia molto edificante, ma che poi vir. Con le tasche ben imbottite di dollari e leggere di umana solidariet. Il capo degli inviati incominci. Un ruggito del monarca, che pure barcollava sotto il peso di scettri e mantelli preziosissimi come se fosse un altare, lo gel. Il neoimperatore, urlando che lui era bianchissimo e che non era certo fratello di . Ministro delle Finanze e ministro del Tesoro del Regno d. Fu Presidente del Consiglio dei ministri dall'8 febbraio al 2. Nel 1. 91. 4 divenne ministro degli Esteri e con tale carica, che conserv. Moglie di Menelik II, imperatore d'Etiopia, da lui sposata nell'aprile 1. Discendente di una famiglia feudale del Semien, prima dell'unione con Menelik aveva gi. Ebbe una certa influenza sulla politica di Menelik. Suo nome di battesimo era Walatta Mika. Menelik, che spesso tergiversava e rinviava le decisioni sgradevoli rispondendo . Come risultato, l'imperatrice Tait. I due, ovviamente, non si amavano e mai avrebbero riconosciuto la superiorit. Ottima trovata psicologica, con una sola, ma gravissima pecca: vanificava la superiorit. Dispersione del comando, beghe e gelosie tra capi, confusione su chi dovesse decidere cosa. Questo, a riprova, che i generali non imparano mai niente e che per pigrizia preferiscono combattere sempre la guerra precedente, almeno fino a quando una dura batosta li costringe da aguzzare l. Si studiavano le campagne di Gedeone e dei Maccabei, ma non quelle italiane. E dire che La Marmora, alla richiesta dei nostri alleati prussiani di coordinare lo sforzo dei due eserciti, aveva raccomandato al suo inviato a Berlino, generale Govone. I prussiani predicavano, gi. Inoltre riesce nel miracolo di combattere in una condizione di inferiorit. A Adua, Baratieri, buon allievo di La Marmora, si trover. I soldati al contrario si battono benissimo e sono molto motivati, vogliono contrattaccare appena si accorgono che il loro comandante . Il re sopraggiunge e si lamenta di avere avvertito, inascoltato, di non gettarsi in avanti, oltre il Mincio, cos. E La Marmora risponde con filosofico fatalismo, che non si addice molto ad un comandante di eserciti: . Inoltre, impossibile dimenticare che La Marmora alla ricerca della soluzione tattica si unisce a un gruppo di sbandati in fuga, fermandosi solo a Goito, a chilometri dai combattimenti, abbandonando tutti. Eppure gli italiani resistono, anzi qualche reparto avanza contrattaccando. Quanto somiglia questa ritirata a quella penosissima di Baratieri di cui non si sa pi. Eppure le truppe italiane erano ancora intatte e avrebbero potuto attaccare al fianco un nemico che ormai aveva dato tutto quello che poteva dare. Cialdini intanto se ne stava tranquillo ad aspettare notizie (che forse sperava cattive). Del resto c. La Marmora fu persino tentato di arretrare oltre il Po, fermato solo dalle occhiatacce degli altri generali. Perfino Cialdini ripieg. Aveva di fronte solo pochi battaglioni austriaci di territoriali, che ancora anni dopo, increduli, raccontavano come avevano messo in fuga l. Insomma perdemmo, ma non fu una di quelle sconfitte che ricompattano e rinforzano le coscienze dei popoli. E quando finalmente avanzammo, lo facemmo in modo un po. Considerato uno dei grandi geni militari paragonabili a Napoleone per la sua capacit. Diresse le guerre della Prussia contro l. Noto anche come l'Arciduca Alberto, principe imperiale, arciduca D'Austria, principe reale di Ungheria e Boemia, duca di Teschen. Vincitore a Custoza contro l. La sua decisione cruciale fu di richiamare a Vienna uno dei tre corpi d'armata gi. Gli storici militari austriaci hanno sostenuto che tale decisione fosse quanto meno affrettata, stante il notevole apparato difensivo organizzato da Alberto. Lo svantaggio principale riguard. Era uno dei maggiori possidenti di terre dell. A Vienna fu colpito da una terribile, quanto incredibile, sciagura: durante un ricevimento in un castello fuori citt. Ministro della Guerra nel 1. Fino a quel momento Custoza . Era il frutto compromissorio di una combinazione di tanti eserciti diversi gettati nella mischia senza curarsi se i vari elementi fossero compatibili tra di loro. Lo scheletro era formato da ufficiali del vecchio esercito sardo- piemontese. Uomini coraggiosissimi, ma anche ignorantissimi, molti anzi si facevano un vanto pubblico di questa mancanza di cultura. Eppure i tempi erano cambiati, gli eserciti si muovevano occupando decine di chilometri quadrati. Il genio di uno solo non bastava pi. Con quelli arrivati dalle ex provincie austriache di Modena si era creata una certa solidariet. Con gli altri, invece, i piemontesi proprio non legavano, facevano vita appartata e talvolta nei rapporti personali si sfioravano la xenofobia ed il razzismo. Gli ex ufficiali borbonici erano chiamati napulitan, i toscani etrusc e quelli che avevano servito l. Per la maggior parte delle reclute per lo pi. Un colonnello non riusciva a spiegarsi l. Il colonnello si mostr. I genieri e gli artiglieri (l. Si narrava che le signorine piemontesi di buona famiglia si facessero in quattro per impreziosire il loro salotto con un cavallerizzo od un artigliere, ma quando si presentava un ufficiale di fanteria commentavano scuotendo il capo e prevedendo una caduta di stile: . Comandare una brigata di fanteria era considerato un compito semplicissimo per gli ufficiali delle altre armi, in Africa met. Erano tempi in cui ufficiali dei bersaglieri e alpini (recenti corpi speciali di fanteria che cercavano di distinguersi per non finire travolti da cos. I militari tutti, facevano parte di una . Le parate militari dei giorni di festa, i cambi della guardia, in tutti i centri urbani grandi e piccoli che fossero, erano occasioni per raduni di popolo festante. E non venivano considerate cerimonie inutili, intanto rafforzavano la religione patria, era passato solo un soffio da Porta Pia, ed erano considerate un indice di buona preparazione dei soldati. Un colonnello le cui truppe sfilavano bene in parata riceveva un encomio che magari faceva dimenticare un comportamento non molto buono alle manovre militari. Insegnare a piegare a destra e sinistra era facile, bastavano quindici giorni e persino quelle mandrie di poveracci che arrivavano nei centri mobilitazione senza alcuna disciplina imparavano. Il principio ispiratore del metodo pedagogico che secondo i militari dava sempre ottimi risultati era sempre lo stesso: l. E questo principio valeva anche per la tattica e la strategia, e qui erano dolori, perch.
0 Comments
Leave a Reply. |
AuthorWrite something about yourself. No need to be fancy, just an overview. Archives
December 2016
Categories |